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Il cortometraggio prova a condurre l’osservatore nella dimensione dell’assenza di suono, propria del diversamente udente. A tale realtà lo spettatore quasi si adatta, fino all’irrompere nella scena di un suono acuto che restituisce, nell’immediato, la propria dimensione uditiva, mettendo in rilievo così la difficoltà a capire i bisogni di queste persone nel loro ambiente, come quelli della donna silenziosa.
Video (aspect ratio 1.33 4/3)